Gli italici

Montone legge
Montone intento nella lettura di Svegliamoci italici! di Piero Bassetti.

Cosa sono gli italici, e cosa c’entrano con Montone?

Andiamo con ordine. L’anno scorso, in tempi non sospetti – quando il Viaggio era ancora Sogno e ingegnere e grafomane si accontentavano di 20 giorni di ferie – Montone è capitato nella pizzeria di Luigi a Ranohira, nel cuore del Madagascar. La pizza era buona, Luigi simpatico: ci ha raccontato di essersi trasferito anni prima, di aver imparato l’arte (ché quando stava in Italia la pizza la mangiava e basta), di essersi sposato con una ragazza del luogo. È finita lì. Noi abbiamo continuato il tour, lui la sua vita. Ciao, è stato bello (ma se passate da quelle parti andatelo a trovare).

Luigi ci è tornato in mente al momento di pensare questo blog. Quanti come lui avevamo già incontrato nei nostri viaggi precedenti? Quanti i nostri amici che avevano fatto la valigia per inventarsi un mestiere all’estero, da Miami al Costa Rica passando per Barcellona, Londra, Sydney, Strasburgo, Berna? Cerchiamoli, ci siamo detti. Cerchiamone ovunque andremo e raccogliamo le loro storie.

È stato a questo punto che ci siamo imbattuti in Piero Bassetti, presidente dell’associazione Globus et Locus e autore di Svegliamoci italici!: Manifesto per un futuro glocal (ed. Marsilio). È stato lui a spiegarci cosa sono gli italici, anzi chi: gli italiani d’Italia più tutti quelli emigrati all’estero, i loro figli meticci, le mogli e i mariti che hanno imparato a cucinare gli spaghetti a migliaia di chilometri dallo Stivale, italofoni e italofili assortiti. In poche parole, tutti quelli che, nel vasto mondo, per una ragione o per l’altra, abbiano sviluppato un legame con la nostra cultura: circa 250 milioni di persone, contro i 60 milioni che vivono entro i confini nazionali.

Non entriamo nei dettagli del progetto di Bassetti, che pure è molto interessante – in sintesi, la creazione di un network di italici per permettere loro di entrare in contatto e, perché no, fare business. Veniamo invece a Montone. Che, nato in Nuova Zelanda e volato agli antipodi in giovane età, si è subito sentito italico e vicino a questo concetto di nazione fluida, di “ibrido è bello”, di cultura nostrana da ritrovare, declinata, nei luoghi più improbabili del globo. E veniamo a noi, che con le storie che raccoglieremo nel nostro viaggio speriamo di aggiungere tasselli a questo bel puzzle.

Vuoi darci una mano? Se conosci italici in Asia (Bangkok e nord della Thailandia, Myanmar, Laos, Cambogia e Vietnam), a Sydney e in Sud America (Patagonia cilena, Bolivia, Perù e Costa Rica) scrivici: Montone sarebbe onorato di andarli a trovare!