E poi un giorno l’ingegnere parte per l’Arabia Saudita. Lavoro, dice.
Ma forse voleva solo evitare la grafomane per un po’, o il trasloco che intanto stava avendo luogo a Milano. Fatto sta che l’ovino parte con lui (e a sua volta scampa il trasloco).
Riyadh non è esattamente il luogo più entusiasmante del pianeta, viverci è una faticaccia perché tocca imparare a fare a meno delle due B (bacon e birra), ma l’uomo e la pecora ce la fanno. E visto che ci sono ne approfittano per mettere qualche altro timbro sul passaporto.
Arabia Saudita
Arabia e turismo non vanno a braccetto. I visti vengono concessi sono per lavoro o pellegrinaggio, quindi scordatevi di trascorrere qua le vancaze. Peccato però, perché qualche angolo grazioso Montone l’ha trovato.
Emirati Arabi
Certo, passare tutti i weekend a Riyadh, dove non ci sono cinema e fare una passeggiata con 45°C non è sempre piacevole, non è il massimo. Così Montone prende un volo e sbarca nei vicini Emirati Uniti. Un mix di sacro e profano, oriente e occidente, un tripudio di contraddizioni. Un luna park dove divertirsi e riflettere anche un po’.
Oman
Una sorpresa: senza dubbio il meglio del Medio Oriente Arabo dove Montone abbia messo zampa. Buon cibo, persone gentili, mare spettacolare e canyon da esplorare. L’ingegnere ha promesso alla grafomane che prima o poi ce la porterà.
Bahrain – Kuwait – Qatar
Ovvero, tre posti dove non andresti mai a meno di capitarci (quasi) per sbaglio. Fa eccezione l’ingegnere, che è un maledetto collezionista di bandierine e tiene un Excel di tutti i Paesi visitati. Di questi, in particolare, racconta che: 1) il Bahrain è la Sin City mediorientale, peccatrice ma non troppo (ing, ci sei rimasto male eh?); 2) il Kuwait è pieno di spunti se volete annoiarvi ma non sapete come; 3) il Qatar tenta di essere Dubai ma ha ancora molta strada da fare.