Ci sembra di ripeterlo da mille anni: «Il 13 novembre partiamo, tre mesi in Asia, tre in Sud America. Myanmar, Laos, Vietnam e Cambogia, poi Sydney, infine Patagonia, Bolivia, Perù e Costa Rica». L’abbiamo detto così tante volte che ormai ci esce con una nenia da codice fiscale.
«Partiamo», bla, bla, bla. E intanto andavamo in ufficio, ai concerti, in palestra. «Partiamo», e uscivamo a berci una birra.
«Partiamo». E domani si parte veramente.
Mood della vigilia: Grafomane in preda al panico, si aggira per casa disorientata, in piena sindrome da Bianconiglio, ripetendo: «Devo fare cose, non c’è tempo, è tardi, è tardi». Alla domanda: «Cosa devi fare ancora?» non risponde, cambia discorso, ricomincia a marciare da un lato all’altro del salotto borbottando tra sé e sé come una paziente psichiatrica. L’ingegnere ostenta calma e sangue freddo, siede in mutande davanti al computer e guarda video su YouTube come se fosse una domenica qualunque. Ha vacillato solo quando il Pregiatissimo Zaino acquistato per il Viaggio si è riempito più velocemente del previsto. Lui dice di no, ma il sospetto è che all’interno vi abbia accidentalmente fatto cadere qualche oggetto di squisità inutilità: un pacco da tre spazzolini, due deodoranti «che erano in offerta», uno scolapasta, il bloster della bici, un cappello da babbo natale, dei baffi finti, uno squalo gonfiabile. Montone, dice, è già in borsa. Speriamo, ché senza di lui si arriva a Malpensa e si torna subito indietro.
Gianni
November 13, 2017 @ 17:27
Dopo questo inizio…cosa dirvi di più! Buon viaggio!!