La via, Valentina Street, porta il suo nome. “Non è stata una mia idea, l’ha rinominata così un mio amico su Google Maps”, ci dice lei. Il resto, invece, è tutta farina del suo sacco. Tre anni fa Valentina Chiodi ha preso in affitto una bella casa a Siem Reap, non troppo lontana dal centro ma abbastanza per non subirne il chiasso e la ressa, e l’ha trasformata in un bed & breakfast con tre camere e un giardino rigoglioso dove oziare al fresco. Uno dei tanti, certo – in quanto base per visitare i templi di Angkor, la cittadina cambogiana pullula di ostelli a pochi dollari, guesthouse e hotel superlusso, per non scontentare nessuno – ma così colorato e accogliente che noi, che l’abbiamo scoperto dopo aver prenotato da un’altra parte, un po’ ci mangiamo le mani.
D’altro canto Valentina è architetto, sa il fatto suo e si vede. “La casa era nuova, non c’è stato bisogno di apportare grandi modifiche alla struttura”, racconta. “Però l’ho ridecorata e ho disegnato gli arredi”. La cucina gialla, i mobiletti variopinti, i morbidi divani. Ognuna delle tre stanze ha la sua personalità, i suoi colori. “Alcuni oggetti arrivano dall’India, paese che amo e dove ho viaggiato a lungo”, dice.
In Cambogia, invece, sono stati i casi della vita a portarla. “C’ero stata in vacanza, mi era piaciuta. Con una mia collega avevo anche provato ad avviare una ong per lo sviluppo di progetti sostenibili”. Ma a quanto ci dice la gestione delle no profit, da queste parti, non è sempre trasparente: per questo, con molta delusione, ha lasciato perdere. “Nel frattempo però mi ero separata, non volevo restare a Roma. Ho vagabondato un po’ in India, sono tornata qui e mi ci sono stabilita. Ho lavorato nel marketing, in seguito nell’albergo di un’amica”. Poi è arrivata Villa Medasia. “Per gli ospiti cucino italiano, apprezzano molto”, racconta. “A breve inizieremo a organizzare serate di cibo e musica, visto che Steve, il mio compagno, è sassofonista”.
In futuro si vedrà. “L’idea è quella di tornare in Italia, magari a Siracusa, dove stiamo sistemando una casa all’Ortigia. È anche per questo che mi sto focalizzando sulla creazione di complementi d’arredo, che credo possano avere un buon mercato anche da noi”. Soprattutto quando, come i suoi, sono quasi oggetti d’arte, un mix di stile khmer e occidentale decisamente interessante. “L’importante, in fondo, è sapersi reinventare, cosa nel quale gli italiani non sempre eccellono. Si fissano su quello che sanno già fare, non trovano lavoro, si lamentano senza cercare una soluzione alternativa”. Mica facile mollare tutto e ricominciare, creare dal nulla una nuova vita e una nuova professione. Tanto di cappello a chi ci riesce. Tanto di cappello a Valentina, che il nome di una via se l’è ben meritato.
Villa Medasia è a Siem Reap: www.villamedasia.com
Scoprite anche le creazioni di Valentina su www.valentinacdesign.com