Quando si tratta di comprare un volo, il Viaggiatore Oculato e quello dal Braccino Corto si trovano davanti allo stesso dilemma: meglio un volo diretto o con scalo breve, ma che costa una fucilata, oppure un volo infinito con scalo estenuante, che permetterà di risparmiare centinaia di euro da sperperare gioiosamente altrove? Non importa che tu sia Viaggiatore Oculato o dal Braccino Corto: se voli con Air China in questo periodo, ti conviene approfittare dell’esenzione dal visto per 15 giorni che la Cina offre ai cittadini italiani (e ad altri) fino al 30 novembre 2024 (vedi sito della Farnesina per info e aggiornamenti). Vuol dire che per uscire dall’aeroporto e farti un giro non hai bisogno di chiedere e pagare il visto: tanta roba, perché i cinesi sono particolarmente lunghi, meticolosi e rompipalle quando si tratta di timbrare passaporti agli stranieri.
Ma veniamo al dunque. Sulla via delle Filippine, ci fermiamo a Pechino due volte, all’andata e al ritorno, in entrambi i casi per un numero esagerato di ore. Sopravviviamo così.
1 – Scalo dell’andata: la Grande Muraglia. La Muraglia è un serpentone di pietra che attraversa la Cina per migliaia di chilometri, nonché una delle sette meraviglie del mondo moderno. Costruita per ragioni difensive a partire dal settimo secolo avanti Cristo, oggi appare come una linea sinuosa che asseconda il profilo delle montagne. Vista da lontano sembra poca roba, poi ci monti su e ti rendi conto che l’unica cosa piccola sei tu, che hai voglia di scarpinare, salire, scendere, sudare – la porzione di Muraglia che riuscirai a coprire sarà sempre e solo un’infima parte del tutto.
INFO PRATICHE: arriviamo a Pechino alle h 5:30 del mattino, ripartiamo alle h 19:05 per Manila. Per visitare la Muraglia, concordiamo un tour privato (qui) che parte dall’aeroporto e per un’ottantina di euro ci porta alla sezione Mutianyu, a circa un’ora e mezza di auto (ci sono anche tour di gruppo ma il risparmio non è grande). Mutianyu è la sezione più vicina all’aeroporto: per visitare la sezione più famosa dovremmo scegliere il sito di Badaling, ma questo è anche il più affollato e noi preferiamo goderci il giro con un po’ di tranquillità. Ci va bene perché, anche se è domenica, arriviamo verso le 8:30, prima dell’ondata di turisti. La guida conferma che, potendo, è meglio arrivare presto, evitare i weekend e il lunedì, quando la Città Proibita è chiusa e tutti i tour dirottano sulla Muraglia.
2 – Scalo del ritorno: Pechino, Città Proibita, piazza Tienanmen e Qianmen street. Pechino è una città immensa, ma con mezza giornata a disposizione si riesce a visitare almeno la Città Proibita, residenza di 24 imperatori dai primi del 1400 per i successivi cinquecento anni: un posto sconfinato dove ci si perde tra palazzi, corti e vicoli, e dove si respira davvero la storia. Peccato che l’audioguida non funzioni a dovere, strappandoci improperi in quattro lingue. Se potete, affidatevi a una guida umana e/o preparatevi prima – cosa che noi, colpevolmente, non abbiamo fatto. Fuori dalla Città Proibita, scarpiniamo in piazza Tienanmen – enorme, grigina e molto comunista, esteticamente non è indimenticabile ma vabeh, è uno dei luoghi simbolo della Cina, dove Mao proclamò la nascita della Repubblica Cinese nel 1949, e dove nel 1989 l’esercito sedò le proteste degli studenti e degli intellettuali con fucili d’assalto e carri armati. Da lì, sempre pedibus, si arriva nella zona di Qianmen street, decisamente più vivace e colorata. È una zona commerciale, piena di negozi e ristoranti dove la gente fa la fila per azzannare spiedini e altre leccornie laccate e odorose, e dove l’ing acquista una scorta di tè che potrebbe bastargli fino al giorno del giudizio. Bilancio della giornata: tra noi e Pechino non scatta la scintilla. La Città Proibita e la piazza sono interessanti, i vicoli pittoreschi, ma ce ne andiamo senza che sia nato un nuovo amore.
INFO PRATICHE: Da Manila atterriamo alle 10:50, il volo per Milano parte all’ 1:30 di notte. Per andare in centro ci muoviamo in autonomia, prendendo il treno che parte dall’aeroporto e poi la metropolitana: non è complicato, ricordatevi solo che per comprare i biglietti servono i contanti (RITIRATELI IN AEROPORTO PERCHé LE CARTE OCCIDENTALI NON VENGONO ACCETTATE E TROVARE UN ATM IN CENTRO è COME CERCARE UN AGO IN UN PAGLIAIO) e, per la metro, l’assistenza di un operatore perché le macchinette automatiche non funzionano senza documento d’identità cinese. OCCHIO: la Città Proibita va prenotata in anticipo (qui) a partire da sei giorni prima della visita, altrimenti non si entra. Anche per piazza Tienanmen ci vuole la prenotazione (gratuita) ma se avete già quella della Città Proibita siete a posto. Tenete a portata di mano il passaporto perché ve lo chiederanno centomila volte.
Altro consiglio: se il vostro volo parte tardi come il nostro, procacciatevi del cibo prima di tornare in aeroporto o appena arrivate. L’aeroporto di Pechino, per quanto gigantesco, non offre grande scelta e dopo una certa ora chiude tutto. Però ci sono delle comode poltroncine senza braccioli dove potrete dormire fino all’imbarco, se non avete voglia di unirvi alle conversazioni degli altri occidentali che hanno messo il naso fuori dal terminal e sono rimasti perplessi per le stesse vostre cose.