Ram On The Run
Un Montone in viaggio
  • Home
    • Ram On The Run
    • Breve storia di Montone III, monarca
    • Chi Siamo
  • Destinazioni
    • Africa
    • Americhe
    • Asia
    • Europa
    • Oceania
  • Il Viaggio
    • L’itinerario
    • Sud Est Asiatico
    • Sud America
  • Gli italici
    • Chi sono?
    • Incontri all’estero
    • Italici a Milano
  • Contatti
Estate al fresco/2 – Danimarca in lungo e in largo
Federica CapozziSeptember 3, 2024
Like0LikedLiked
Destinazioni, Europa, Generico, Pet sitting

Estate al fresco/2 – Danimarca in lungo e in largo

La Danimarca è una sorpresa, una folgorazione. Di Copenhagen diremo poi (merita un post tutto suo). Qui vagheremo tra la penisola dello Jutland e le isole di Fyn e Møns, tra campi infiniti, dune fuori posto, fari itineranti, mari che si incontrano e altre varie ed eventuali.

Iniziamo da Ebeltoft, rinomata località di villeggiatura sulla costa orientale dello Jutland, destinazione tra le più gettonate dai turisti danesi e limitrofi. Praticamente Rimini in versione nordica, ma senza piadine e vita notturna. Perché sarà pure piena di vacanzieri e camperisti, che di giorno affollano (si fa per dire) le spiagge e le piste ciclabili, ma Ebeltoft dopo le 4 di pomeriggio si svuota, dopo le 5 inizia a essere spettrale, al calar del buio è scenario di un’apocalisse zombie. Noi, con il nostro solito fuso del sud, ci mettiamo qualche giorno a capire che “usciamo a bere una birra dopo cena” qui non funziona. No, la birra semmai te la fai prima di cena, oppure ceni alle 4 come i danesi e allora sì che hai tutta la vita davanti. Crucci da jet lag brassicolo a parte, Ebeltoft – dove facciamo i pet sitter al labrador Knud per una decina di giorni, in una casa nel bosco che è il sogno della vita della grafomane – è bella, molto: dolce nel paesaggio, mite nel clima, con queste spiagge dove c’è spazio per tutti, tanto spazio, altro che il Salento ad agosto, e il mare che se cala il vento è invitante e trasparente – e sì, pure fresco, ma che pretendete a queste latitudini?

Quando ce ne andiamo, lo facciamo a malincuore nonostante Ebeltoft ci abbia dato tutto quello che poteva darci, compreso un concerto degli Aegteskab (ascoltateli, so’ bravi!) e una lunga chiacchierata con un mastro birraio americano che ancora mi sto chiedendo come sia finito ad aprire un locale in Danimarca. Next stop, Aarhus, seconda città della Danimarca, che ricorderemo con amore per il concerto dei Flogging Molly al Voxhall, un locale grande come uno sputo dove la band suona per una platea sudata di vichinghi e punkettoni; e per Your rainbow panorama, l’installazione permanente dell’artista Olafur Eliasson all’ultimo piano del museo ARoS – che, detto male, è una galleria circolare vetrata, con le vetrate dei colori dello spettro. Un luogo dove fare trecentomila foto tutte uguali, tutte bellissime (che poi non riguarderai mai più).

Le città, però, dopo un po’ che noia. Vorremmo fermarci ad Aalborg ma i danesi hanno un problema con Airbnb (una richiesta su due viene ignorata o rifiutata) così tiriamo dritti (ah, en passant: siamo arrivati in moto dall’Italia, ormai le nostre terga hanno forma di sellino) fino a Skagen, sulla punta più settentrionale di questo dito di Paese. Meraviglia, Skagen. Non la cittadina in sé, ma tutto quello che sta lì attorno: Grenen, la spiaggia dove il Mar Baltico e il Mare del Nord di incontrano e litigano, uno con le onde che vanno in un senso, l’altro dalla parte opposta; la Tilsandede Kirke, la chiesa sepolta nella sabbia, che in realtà non è una chiesa ma quel che ne resta, ovvero un campanile bianco tra le dune bianche; e a proposito di dune, quelle mobili di Råbjerg Mile sono una cartolina dal deserto spedita in pieno nord – affascinanti, fuori contesto, un viaggio nel viaggio. Così come affascinante e assurdo è il faro di Rubjerg Knude, costa ovest, dove ci fermiamo sulla strada (lunga) verso Hvide Sande e le “Cold Hawaii”: un faro, Rubjerg Knude, costruito sulla scogliera e poi spostato di 70 metri verso l’interno perché la scogliera si stava erodendo. Oggi sta lì, svettante, un faro in mezzo alle dune, che di faro ormai ha solo l’aspetto – un diversamente faro, insomma. E ci piace anche così.

Cambio di scenario. Lasciato lo Jutland, sgommiamo (eh) sull’isola di Fyn, seconda per dimensioni dopo quella dove c’è Copenhagen. Ci resteremo quel tanto che basta per visitare il castello in stile rinascimentale di Egeskov, uno dei meglio conservati d’Europa. Tutt’ora dimora dei conti Ahlefeldt-Laurvig-Bille, ha dei giardini pazzeschi (in uno mi sono fatta un selfie con una dalia grande come la mia faccia) nonché una collezione sterminata di veicoli di tutte le epoche, auto, moto, biciclette, qualche aereo – ce ne sono così tanti da restare atterriti, alcuni tirati a lucido, altri impolverati come appena usciti dalla cantina di tua nonna, quando pensi di averli visti tutti giri l’angolo e spunta una nuova sala. Applausi ai conti che hanno trasformato casa in una delle attrazioni più fighe della Danimarca.
Fyn ci riserva anche un’ultima chicca, ma questa è per pochi intenditori: un baraccio di quelli male a Svendborg, vicino alla stazione, dove ci beviamo l’ultima birra della sera mentre un tizio che evidentemente è resident singer suona la chitarra e mezzo sbronzo delizia un pubblico di habitués che più habitués non si può. Noi apprezziamo la birra, adoriamo l’atmosfera, ci sdilinquiamo davanti a un bar danese che a mezzanotte è ancora aperto. Il baraccio male si chiama Rasmus, se passate da queste parti e vi interessa il genere bevetevi una birraccia alla nostra salute.

L’ultimo stop prima di Copenhagen lo facciamo a Møns Klint, ovvero le scogliere di Møns (dove, se state a Copenhagen, potere andare in giornata affittando un’auto): bianche scogliere come quelle di Dover, come quelle di Dover calcaree, alte e spettacolari. La spiaggia si guadagna scendendo tanti bei gradini, tutti poi da risalire – tutta salute, e poi ne vale tantissimo la pena. Se il tempo fa schifo, pazienza: a parte che cambia alla velocità della luce, poi anche con i nuvoloni lo scenario ha il suo perché. Come il suo perché ha ogni minuto che trascorreremo a Copenhagen, nostra nuova città del cuore. Ma di questo ne parliamo poi…

INFO PRATICHE: Viaggiare facendo i pet-sitter
C’è un modo a nostro avviso geniale di viaggiare risparmiando sull’alloggio: fare i pet-sitter in cambio di ospitalità. Noi siamo iscritti alla piattaforma Trusted House Sitters: si paga una quota annuale di 119, 149 o 239 euro (a seconda del piano scelto), si consultano gli annunci di chi va in vacanza e lascia a casa i cani (o i gatti, o entrambi), ci si candida, se tutto va bene ci si accorda, e poi si parte. È un win-win totale: il padrone di casa non paga il pet-sitter, il pet-sitter non paga l’alloggio (ma vitto e viaggio sono a suo carico).

Noi lo facciamo da tre anni e ci siamo sempre trovati benissimo. La consigliamo se: vi piacciono gli animali; siete remote workers e ogni tanto volete cambiare aria; non vi scoccia avere qualche responsabilità (prendersi cura degli animali ma anche tenere decentemente la casa, che non è un albergo); vi piacciono le esperienze “local”.
Il sito è inglese: la maggior parte degli annunci sono concentrati in UK, Usa e Australia, ma noi l’abbiamo usato anche ad Amsterdam, Berlino, Barcellona, in Francia, in Nord Europa e pure sul lago di Como.

Se volete iscrivervi, usate il nostro link per avere uno sconto del 25%! E se poi avete dubbi e perplessità, scriveteci 🙂


Il fato di Sletterhage, non lontano da Ebeltoft.
Il centro di Ebeltoft: vivace di giorno, deserto dopo le 17.
Vista di Ebeltoft.
Maltfabrikken, centro culturale, birrificio e molto altro, in centro a Ebeltoft.
La spiaggia di Boeslum a Ebeltoft.
Mucche al pascolo vicino al castello di Kalø.
Knud, cane felice dalla fiatella importante, sorride alle rovine del castello di Kalø, nei dintorni di Ebeltoft.
La baia di Ebeltoft, con il porto il lontananza.
Karlby Klint, sopra Greena, costa est della penisola dello Jutland.
Your Rainbow Panorama, museo ARoS, Aarhus.
Your Rainbow Panorama: installazione molto fotogenica al museo ARoS di Aarhus.
Vadestedet, Aarhus.
Da fare ad Aarhus: andare a caccia di murales.
The Infinite Bridge ad Aarhus: in realtà nient’altro che una passerella circolare, ma se lo chiami BRIDGE diventa subito un’attrazione turistica.
Råbjerg Mile, la duna mobile vicino a Skagen. Bellissima al tramonto.
Grenen, Skagen: dove il Mar Baltico e il Mare del Nord si incontrano (vedi le onde che arrivano da direzioni opposte, con grafomane nel mezzo).
Foca sulla spiaggia di Grenen.
Den Tilsandede Kirke, la chiesa insabbiata: in realtà l’unica cosa che resta è il campanile. Siamo sempre vicino a Skagen.
Il faro di Rubjerg Knude spunta da una duna: l’hanno spostato dalla posizione originaria per salvarlo dall’erosione della costa.
Il faro di Rubjerg Knude: anni fa è stato spostato dalla posizione originaria per salvarlo dall’erosione della scogliera. Adesso se ne sta lì, sano e salvo in mezzo alle dune.
Klitmøller, la cittadina danese amata dai surfisti e meglio nota come Cold Hawaii.
Bovbjerg, campagna danese a perdita d’occhio.
Sneglehuset, la casa ricoperta di conchiglie a Thyboron: dono (a mio avviso discutibile) di un marito per la sua amata (mah!).
Il castello di Egeskov, in stile rinascimentale, è uno dei meglio conservati d’Europa, nonché una delle maggiori attrazioni di tutta la Danimarca.
Auto, bici e moto d’epoca in esposizione al castello di Egeskov.
Una delle tantissime sale piene di moto d’epoca al castello di Egeskov, sull’isola di Fyn. Questa è particolarmente bella perché le moto sono sospese.
Paesaggio spettrale sulla spiaggia di Møns Klint.
E poi esce il sole e le scogliere di Møns cambiano faccia.

Share this:

  • Click to share on Facebook (Opens in new window)Facebook
  • Click to share on X (Opens in new window)X
  • Click to share on LinkedIn (Opens in new window)LinkedIn
  • Click to share on WhatsApp (Opens in new window)WhatsApp
  • Click to email a link to a friend (Opens in new window)Email

Like this:

Like Loading...

Potresti pure dare un'occhiata a

Estate al fresco/1 – Trosa e la Svezia sud-orientale Estate al fresco/3 – Copenhagen
Destinazioni, Europa

Tenerife e La Gomera

Asia, Destinazioni

Sri Lanka/4 – Rickshaw Run. Ovvero, guida il tuo tuk tuk e sopravvivi

Destinazioni, Europa, Generico, Pet sitting

Estate al fresco/3 – Copenhagen

Le ultime dai viaggi

  • Tenerife e La Gomera
  • Sri Lanka/4 – Rickshaw Run. Ovvero, guida il tuo tuk tuk e sopravvivi
  • Sri Lanka/2 – Hill Country, le montagne del tè
  • Sri Lanka/3 – Luoghi sacri e antiche capitali
  • Sri Lanka/1 – Nord, sud, ovest, est: le coste

Categorie

Archives

  • May 2025
  • February 2025
  • January 2025
  • September 2024
  • August 2024
  • May 2024
  • April 2024
  • February 2024
  • December 2023
  • May 2023
  • March 2023
  • February 2023
  • January 2023
  • July 2022
  • January 2022
  • November 2021
  • October 2021
  • August 2021
  • July 2021
  • June 2021
  • April 2021
  • February 2021
  • January 2021
  • November 2020
  • October 2020
  • September 2020
  • August 2020
  • July 2020
  • May 2020
  • March 2020
  • February 2020
  • January 2020
  • November 2019
  • October 2019
  • June 2019
  • April 2019
  • February 2019
  • January 2019
  • November 2018
  • October 2018
  • September 2018
  • July 2018
  • June 2018
  • May 2018
  • April 2018
  • March 2018
  • February 2018
  • January 2018
  • December 2017
  • November 2017
  • October 2017

Categories

  • Africa
  • Americhe
  • Asia
  • Australia
  • Cibo Italiano
  • Destinazioni
  • Europa
  • Generico
  • Historical
  • Il Viaggio
  • Incontri all'estero
  • Italici
  • Italici a Milano
  • Oceania
  • Organizzazione e Pianificazione
  • Pet sitting
  • Sud America
  • Sud Est Asiatico
Back to top
No ram was harmed making this blog, no journalist paid
Powered by WordPress • Themify WordPress Themes
 

Loading Comments...
 

    %d