Difficile essere obiettivi quando le persone sono speciali. No, Davide Bologna e sua moglie Tatiana Zaccone non ci hanno allungato una mazzetta perché ci sperticassimo in lodi scrivendo del loro progetto. Si sono limitati a raccontarcelo mentre pranzavamo al mercato di Chillan, città della regione cilena di Bio Bio. E poi, al momento dei saluti, ci hanno chiesto: “Ma non volete venire a vedere dove stiamo?”. Un’oretta di fuoristrada più tardi eravamo in paradiso, sul limitare della riserva di Ñuble. Qui, a Los Leuques, in una proprietà di un centinaio di ettari, tra boschi, fiumi e piscine naturali, sorge il distaccamento cileno di PachaMama, organizzazione per il turismo outdoor e l’educazione ambientale per bambini e adulti. “Abbiamo cominciato nel 2003 in Italia, dove collaboriamo con tre parchi naturali”, racconta Davide. “La sede principale è in quella di Rocchetta Tanaro, nel Monferrato, dove abbiamo 24 posti letto, aule per le attività didattiche, un frutteto e spazi per lo yoga e il tai-chi. Organizziamo escursioni, trekking, corsi di sopravvivenza, attività per gruppi e scuole”. In Cile sono arrivati nel 2015, all’avventura. “Ale, nostro figlio, aveva otto mesi”, interviene Tatiana. “Ci prendevano tutti per pazzi”. Ma il Paese è perfetto per le attività all’aria aperta, e l’idea di inseguire l’estate, facendo una stagione qua e una a casa, era troppo allettante. “All’inizio non è stata una passeggiata, abbiamo passato momenti difficili”, continua lei. Poi è arrivato Guido, un signore cileno amico di amici. “Aveva comprato questo terreno per pochi soldi e voleva farne qualcosa di buono: quando gli abbiamo parlato di PachaMama, gli è piaciuto così tanto che ce l’ha messo a disposizione”. Da settembre 2017, dunque, la famiglia si è trasferita in una delle due cabañas di legno che l’amico aveva costruito per i turisti occasionali. “Quando avremo finito i lavori, i clienti potranno occupare l’altra o campeggiare nel parco. In futuro ci piacerebbe creare un camping arboreo, con tende sospese, slackline e carrucole”, annuncia Davide. E per i primi mesi dell’anno prossimo è già in pista un festival di arte, musica e outdoor per promuovere le attività dell’associazione. Nel frattempo, le prime collaborazioni con ornitologi, universitari e volontari sono già attive, e i tour sono pronti a partire: uno in Patagonia, uno di fototurismo e uno di scalata. “Io sono istruttore di sopravvivenza, Tatiana è educatrice. L’idea – che in Italia si è già dimostrata vincente, mentre in Cile è ancora una novità – è quella di unire le nostre competenze per non fare del semplice turismo, ma diffondere anche una solida cultura ambientale”. Non attraverso lezioncine spicce, però, o noiose eco-filippiche: anche se la componente ideologica di PachaMama è forte, Davide e Tatiana sono due persone con i piedi per terra, che non si perdono in chiacchiere. “Invece che abbracciare gli alberi, proponiamo, per esempio, uscite notturne di trekking e kayak: è un modo molto più efficace di entrare in contatto con la natura”. Per crederci senza riserve basta passare qualche ora qui con loro, in questo posto meraviglioso in mezzo al nulla, dove non prende il telefono, la luna spunta luminosissima da dietro un vulcano che, di giorno, fuma in lontananza, e sulla porta di casa si legge il monito: Cogli ogni attimo in ogni tuo passo. Così, mentre Tatiana pianta pomodori e piantine di stevia in giardino, Davide accende il fuoco per cucinare pollo alla birra sul “disco” (un pentolone di ferro che l’ing vuole importare in Italia) e Ale si rotola per terra con il cane senza che qualcuno gli intimi di non sporcarsi, noi elaboriamo un piano diabolico per non andarcene più. Dovesse fallire, abbiamo già tende e sacchi a pelo pronti per andarli a trovare in Piemonte tra qualche mese.
PachaMama si occupa di turismo outdoor ed educazione ambientale in Cile (sede a Los Lleuques, fuori Chillan) e in Italia, nei parchi naturali di Rocchetta Tanaro e Castelletto Uzzone e al Parco Fluviale del Po. Visitate il sito http://pachamama.international/ e la pagina Facebook.